Utilizzare il neurostorytelling anche per il tuo brand ti aiuterà a creare dei legami ancora più forti con la tua audience, portare le emozioni all’interno della tua strategia di marketing e rendere le tue campagne di marketing ancora più efficaci.
In questo articolo andremo quindi a vedere più da vicino cos’è il neurostorytelling, perché dovresti iniziare a utilizzarlo anche per il tuo brand e i tuoi prodotti e ti daremo alcuni consigli per iniziare a raccontare la tua azienda e i tuoi valori proprio grazie a questa tecnica.
Iniziamo!
Cosa significa neurostorytelling
Per prima cosa: che cos’è il neurostorytelling?
Il neurostorytelling altro non è che una disciplina di neuromarketing che unisce insieme la neuroscienza, la psicologia e la narratologia per comprendere in che modo le storie influenzano la mente umana e come queste possano essere utilizzate a scopi educativi o di intrattenimento ma anche a scopi commerciali e di marketing.
Ma perché le storie sono così importanti per le persone?
Se ci pensi bene, le storie sono importanti per l’uomo sin dalla notte dei tempi. Venivano raccontate intorno a un focolare per intrattenere o per insegnare, per narrare le gesta di antichi eroi o per tenere compagnia durante le lunghe serate.
Tutta la narrativa si basa su delle storie, ai bambini raccontiamo delle favole della buonanotte, i comici ci fanno ridere raccontandoci anneddoti divertenti. Le storie possono evocare delle emozioni, farci ridere, farci piangere, terrorizzarci.
Tutta la comunicazione umana si basa sulle storie.
Sapere in che modo queste storie abbiano influenza sulla nostra mente può aiutarci a creare delle narrazioni – reali o fittizie – ancora più efficaci, più emozionanti e più coinvolgenti.
E proprio di questo si occupa il neurostorytelling.
Differenze tra storytelling e neurostorytelling
Ma perché parliamo di neurostorytelling? Non è la stessa cosa del semplice storytelling?
Non esattamente.
Lo storytelling, infatti, si occupa di raccontare delle storie per trasmettere informazioni, intrattenere, emozionare, coinvolgere o persuadere chi le sta ascoltando.
Il neurostorytelling, invece, si occupa di capire in che modo lo storytelling può influenzare il cervello umano e in che modo possiamo utilizzarlo per gli scopi che ci prefiggiamo (ad esempio educativi, di intrattenimento o di marketing). E lo fa unendo diverse discipline, come appunto la neuroscienza, la narratologia e la psicologia.
Per riassumere, mentre lo storytelling è la pratica di raccontare storie, il neurostorytelling è invece l’applicazione delle neuroscienze per comprendere e migliorare l’arte della narrazione.
Il ruolo delle emozioni nel marketing
Le emozioni hanno un ruolo decisivo in una strategia di marketing poiché possono influire sulla decisione di acquisto dei consumatori.
Le emozioni positive come la felicità, la gratitudine e la soddisfazione, infatti, possono aumentare la probabilità che un consumatore si rispecchi in un brand, prediligendo i suoi prodotti e servizi rispetto a quelli della concorrenza.
Ma anche le emozioni negative, come ad esempio la paura, la tristezza o la rabbia, possono essere sfruttate, magari per persuadere i consumatori a prendere decisioni o compiere determinate azioni, come ad esempio acquistare un prodotto per la loro sicurezza o per la loro protezione.
Uno dei modi più utilizzati per raggiungere le emozioni nei clienti e nei potenziali clienti è quello di utilizzare la classificazione di Vogler, basata sugli archetipi di Jung.
Ma di cosa si tratta?
Gli archetipi di Jung sono modelli universali di comportamento e personalità che sono presenti nell’inconscio collettivo di tutti gli esseri umani e rappresentano le esperienze fondamentali e i bisogni comuni che tutti noi condividiamo. Ci sono numerosi archetipi, ognuno dei quali ha una funzione specifica nella vita nostra vita.
Alcuni degli archetipi più noti di Jung includono ad esempio:
- L’Eroe, che rappresenta la forza, il coraggio, la determinazione e la capacità di superare gli ostacoli per raggiungere un obiettivo
- Il Mentore, che guida l’Eroe e rappresenta la saggezza, la guida, la protezione e la saggezza
- La Madre, che rappresenta l’amore, la cura, la nutrizione e la protezione
- Il Padre, che rappresenta l’autorità, la protezione, la saggezza e la disciplina
- L’Anima, che rappresenta la spiritualità, la trascendenza e la connessione con l’inconscio
- L’Ombra, ossia l’antagonista che si scontra con l’Eroe e che rappresenta gli aspetti negativi della personalità, come la gelosia, la rabbia e la paura, che tendiamo a negare o reprimiamo.
Nel neurostorytelling aziendale, la storia che viene raccontata viene solitamente costruita intorno al cliente-tipo in modo che l’Eroe, il protagonista, abbia caratteristiche nelle quali il potenziali cliente possa identificarsi e immedesimarsi.
L’antagonista, l’Ombra, rappresenta invece il problema o la necessità che il brand si prefigge di risolvere per il cliente finale. Il brand stesso diventa quindi allo stesso tempo un Mentore o strumento magico che accompagna l’Eroe, ossia il cliente, nel suo viaggio verso la risoluzione del conflitto.
Ovviamente, per rendere la storia ancora più immersiva e realistica, è importante aggiungere anche dettagli realistici sull’ambientazione e su tutti i particolari del racconto.
Molti brand utilizzano quindi spesso tecniche di neurostorytelling nella loro comunicazione così da riuscire a evocare emozioni specifiche e favorire l’immedesimazione attraverso la narrazione ma anche attraverso la comunicazione visiva, come video e immagini.
In questo modo, è più facile riuscire a creare una connessione emotiva con i propri consumatori che si rispecchieranno nei valori e nella comunicazione del brand, migliorando la percezione dei prodotti e dei servizi offerti e aumentando di conseguenza la propria fedeltà al marchio.
Quali sono i vantaggi per un brand di utilizzare il neurostorytelling
Ma per quali motivi dovresti utilizzare il neurostorytelling nel tuo marketing aziendale?
Vediamo insieme tutti i vantaggi:
- Aumenta il coinvolgimento dei consumatori
- Migliora la comprensione e la memorizzazione del messaggio che il brand vuole comunicare alla propria audience
- Le storie che evocano emozioni possono aiutare a creare un legame emotivo tra il brand e il consumatore, aumentando la fedeltà del cliente
- L’utilizzo di tecniche di neuroimaging può fornire informazioni su come la mente del consumatore reagisce alle storie che gli vengono proposte e ai messaggi del brand, consentendo di comprendere meglio il cliente e di creare campagne sempre più efficaci
- Ti aiuta a distinguerti dalla concorrenza e creare un forte elemento differenziante poiché il neurostorytelling può creare un’esperienza unica e memorabile per il consumatore
- Una comunicazione che utilizza il neurostorytelling risulta essere più efficace nel persuadere i consumatori a prendere determinate azioni, come ad esempio l’acquisto di un prodotto.
Come raccontare il proprio brand con il neurostorytelling
Bene, abbiamo visto come funziona il neurostorytelling nella teoria. Ma adesso passiamo alla pratica: come possiamo applicare queste tecniche nel nostro business e raccontare il nostro brand grazie a questa disciplina?
Ecco alcuni consigli:
- Crea una narrazione coerente: la narrazione del brand deve essere coerente e coesa per essere efficace. La storia del brand deve essere riconoscibile e riconoscibile in tutte le comunicazioni, dai social media alla pubblicità televisiva
- Evoca emozioni: il neurostorytelling utilizza le emozioni per coinvolgere il consumatore e creare un legame emotivo con il brand. Scegli le emozioni che vuoi evocare e costruisci la tua storia intorno a esse
- Utilizza immagini e suoni: le immagini e i suoni possono aumentare l’effetto emotivo delle tue storie. Utilizzare immagini e suoni accattivanti e coerenti – come ad esempio i suoni binaurali – con la tua narrazione per aumentare l’impatto emotivo
- Crea un personaggio o un’identità: crea un personaggio o un’identità per il tuo brand che i consumatori possono relazionarsi. Il personaggio o l’identità deve essere coerente con la tua narrazione e con l’immagine del tuo brand
- Utilizza tecniche di neuroimaging: utilizzare tecniche di neuroimaging come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) per capire come il cervello dei consumatori reagisce alle tue storie e ai tuoi messaggi. Usa queste informazioni per migliorare la tua narrazione e creare messaggi più efficaci.
Conclusioni
Il neurostorytelling è un’arte tanto potente quanto complessa, che richiede una comprensione approfondita della neuroscienza, della psicologia e della narratologia per poter essere sviluppata e applicata efficacemente a un brand.
Se non hai esperienza nel campo, allora dovresti considerare di lavorare con professionisti esperti. E noi di La Moka lavoriamo proprio con i migliori esperti in campo di neuromarketing, che sapranno consigliarti la migliore strategia per creare il tuo brand memorabile e seguirti durante questo percorso.
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